#Aidos: documentazione strumento per condivisione piano di cura @IEOufficiale @Medici_Manager

Chi pensa che la documentazione sia un corollario della burocrazia può ricredersi al settimo congresso nazionale organizzato all’Istituto europeo di oncologia di Milano dall’Aidos, l’Associazione italiana documentazione sanitaria, in cui domani si affronteranno temi attuali come il piano di cura e l’empowerment del paziente. «Abbiamo iniziato ad approfondire questi aspetti a partire da un workshop tenuto a maggio – spiega il presidente Aidos Luigi Molendini – con l’obiettivo di arrivare alla pubblicazione di un position paper. Sono aspetti ancora poco affrontati in termini di documentazione, anzi, i piani di cura lo sono poco anche come tipologia di processo». Secondo Aidos, il concetto centrale dei piani di cura è la condivisione: «l’obiettivo esplicitato – dice Molendini – è di risolvere un problema di salute attraverso un percorso predefinito. La condivisione tra tutti gli operatori sanitari e il paziente non solo degli interventi e delle terapie farmacologiche, ma di tutto il percorso di cura che prosegue eventualmente anche dopo il ricovero, è alla base di un effettivo buon rapporto tra clinico e paziente». L’argomento è in stretto rapporto con l’utilizzo, che dovrebbe essere sempre più sistematico, delle linee guida e dei protocolli di cura e verrà affrontato nel convegno anche in relazione alle problematiche assicurative: «in un contesto assicurativo o processuale c’è la necessità di documentare la ragione delle scelte terapeutiche effettuate e di comprovare attraverso la documentazione ciò che è stato deciso e condiviso con un paziente pienamente consapevole del percorso». L’empowerment del paziente è strettamente collegato al piano di cura, ma si pone su un piano diverso: «si parla in questo caso – chiarisce Molendini – di un paziente consapevole e coinvolto, a cui vengono offerti strumenti nuovi, essenzialmente informativi ma anche, per esempio, di telecontrollo. Il paziente stesso è messo in condizione di partecipare al progetto terapeutico e costituisce un elemento essenziale per il raggiungimento degli obiettivi predefiniti».

Pubblicato da drsilenzi

Medico specialista in Igiene e Medicina Preventiva, PhD in Sanità Pubblica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore – Roma. Attualmente opera presso la Direzione Strategica dell'Agenzia di Tutela della Salute di Brescia ed è membro del Comitato Direttivo del Centro di Ricerca e Studi sulla Leadership in Medicina dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Dal 2014 riveste la carica di Vice Presidente Vicario della Società Italiana di leadership e Management in Medicina – SIMM (www.medici-manager.it).

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