Le apparecchiature presenti nelle strutture sanitarie sono a rischio malfunzionamento per contagio da parte di malware. Conficker è una delle minacce che colpisce di più. I computer messi in rete, collegati a internet e con sistemi non aggiornati aumentano le possibilità di attacco
L’ALLARME arriva dal National Institute of Standards and Technology statunitense: i computer presenti negli ospedali e nelle strutture sanitarie sono sempre più sotto attacco di virus e malware. I software che controllano i macchinari ospedalieri sono molto più connessi tra di loro, nella maggior parte dei casi i pc sono collegati a internet e messi in rete e hanno sistemi operativi Windows non aggiornati. Tutte condizioni, che secondo Kevin Fu, professore di informatica dell’Università del Michigan ed esperto sulla sicurezza di dispositivi medici, aumentano sempre di più il rischio di mandar fuori uso le macchine utilizzate negli ospedali. E il pericolo è tutto per i pazienti.
Da una dimostrazione tenuta da Jack Barnaby, un ricercatore della IOActive, una compagnia di sicurezza informatica sarebbe possibile colpire anche i peacemaker presenti nel corpo umano.Questo esperimento, condotto in precedenza anche dal professore Fu, ha dimostrato come sia possibile, con l’uso di un un computer portatile, inviare a distanzauna serie di shock con una potenza di 830-volt ai peacemaker. Attraverso una “funzione segreta” presente in questi dispositivi, secondo Barnaby sarebbe possibile anche attivare tutti i peacemaker e defibrillatori presenti in un raggio di circa 10 metri. La tecnica sfrutterebbe una falla nel sistema dei dispositivi medici, che consentirebbe all’attentatore di violare il firmware e caricare il virus diffondendeloanche ad altri pacemaker.
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