Roma, (Adnkronos Salute) – Un caso di tubercolosi, uno di malaria e uno di Hiv: sono solo 3 i casi di malattie infettive riscontrati tra gli oltre 9.300 immigrati sbarcati dall’11 aprile a oggi a Lampedusa. A tracciare il quadro è Concetta Mirisola, commissario dell’Istituto nazionale per la promozione e la salute delle popolazioni migranti (Inmp), nel corso della conferenza stampa di presentazione del convegno ‘Salute e migranti – un approccio all’integrazione e alla cooperazione sanitaria’, in programma il 17 e 18 giugno a Giardini Naxos, in provincia di Messina.
Dall’11 aprile – cioè da quando l’Inmp è presente con i suoi uomini a Lampedusa – si sono registrati 45 sbarchi, che hanno portato sull’isola 9.303 immigrati, di cui 8.179 uomini, 857 donne, 134 minori accompagnati e 33 minori non accompagnati. Le patologie più frequenti riscontrate tra gli immigrati sbarcati da aprile a Lampedusa sono disidratazione, ipotermia, infiammazione delle prime vie respiratorie, cistiti, ulcere cutanee, traumi da sbarco agli arti inferiori, fratture tibio tarsiche, ferite lacerocontuse ai piedi. “Oggi, al 20 maggio – sottolinea Mirisola – i migranti presenti nei Centri di prima accoglienza dell’isola sono 989, di cui 802 uomini, 92 donne (2 in gravidanza), 19 minori accompagnati e 76 non accompagnati”. Presente alla conferenza stampa anche il presidente della Federazione nazionale dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), Amedeo Bianco, che ha posto l’accento su un aspetto ben preciso che sarà affrontato nel corso del convegno a Giardini Naxos. “La vera emergenza – ha detto – sono gli immigrati clandestini, che noi preferiamo chiamare invisibili, perché non sono inseriti nella rete dei controlli sanitari”.