Sui 7000 ortopedici di tutta Italia pendono ogni anno circa 2000 denunce e anche se nell’80% delle volte la causa decade, l’ortopedia ormai fa paura, tanto che sembrano a rischio copertura i 187 posti delle scuole di specializzazione messi a disposizione dal Ministero. A lanciare l’allarme, dagli spalti del suo congresso nazionale, la Società italiana di ortopedia e traumatologia (Siot), che ha colto l’occasione per fare il punto sulla convenzione stipulata nel 2010 con l’Osservatorio responsabilità medica di Roma (Orme). I primi risultati sulle sentenze del tribunale civile del capoluogo sono però giudicati incoraggianti: su tre milioni di prestazioni effettuate da ortopedici laziali fra il 2006 e il 2008, sono 69 i casi di errore medico condannati dai giudici.
Stando a quanto emerge dall’analisi, gli interventi di chirurgia vertebrale sono i più soggetti a richieste di risarcimento (16%), seguiti dalla chirurgia protesica dell’anca (9%) e dalla chirurgia del piede (8%). Nel 16% dei casi è stata chiamata in giudizio l’intera équipe. In totale sono stati liquidati circa 6,5 milioni di euro di risarcimento e nell’8% dei casi il chirurgo è stato condannato per aver leso il diritto del paziente a essere informato correttamente.
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