Città della Salute. Balduzzi: Torino dovrà aspettare

Lo ha detto ieri il ministro intervenendo in un dibattito organizzato nella città piemontese nell’ambito della festa Progett’Azione. Balduzzi ha detto che se ne riparlerà “quando la Regione ci presenterà il progetto”. L’assessore Monferino ammette: “È vero, mancano ancora alcuni dettagli”.

16 LUG – Per il momento la città della Salute di Torino dovrà aspettare. Cosa? Che la regione presenti il progetto. A dirlo ieri è stato il ministro della Salute Balduzzi partecipando ad un dibattito nel corso della festa Progett’Azione componente critica del Pdl piemontese. Del dibattito ne dà notizia il quotidiano “la Repubblica” che riferisce le parole del ministro secondo il quale di soldi per la Città della salute di Torino se ne riparlerà “quando la Regione ci presenterà il progetto. Per ora nell’elenco dei progetti definitivi quello del Piemonte non c’è”.

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Affermazione confermata dall’assessore regionale Paolo Monferino che ammette: “E’ vero, mancano ancora alcuni dettagli. Il progetto definitivo non c’è ancora”.

Monferino ha dunque illustrato il calendario dei lavori “per ottenere i fondi – ha detto – abbiamo dovuto presentare ai ministeri un libro molto dettagliato con tutte le caratteristiche del progetto. Questo è successo a marzo. Il ministero della Salute e quello dell’Economia ci hanno risposto chiedendo alcuni chiarimenti e alcune modifiche. Noi stiamo terminando quei chiarimenti ed entro fine luglio, dopo una nuova riunione tecnica, saremo in grado di presentare il progetto. Che diventerà definitivo quando avrà superato, come spero, l’esame di uno speciale nucleo di valutazione”.

Per il momento dunque è tutto rimandato. Prevedibilmente in autunno ma per quella data i soldi – è stato chiesto al ministro – ci saranno ancora? Cauto su questo Balduzzi “Dire oggi se ci saranno i soldi tra qualche mese è davvero arduo. Non siamo in tempi facili. Quel che posso dire è che ora siamo impegnati a finanziare i progetti già definitivi e tra questi quello del Piemonte non c’è. Certamente lo valuteremo quando entrerà nell’elenco”.

Ma perché il Piemonte è in ritardo? Monferino ha spiegato che uno dei motivi dei tempi lunghi è nel fatto che il ministero vuole vederci chiaro sui costi: “Ci hanno chiesto di chiarire quale parte dell’impegno finanziario è coperta da operazioni di project financing e come faremo a raggiungere l’obiettivo”.

E il ministro Balduzzi è intervenuto in soccorso dell’assessore aggiungendo “l’iter è lungo perché le questioni sono complesse. Non ha senso dire che una regione arriva prima o un’altra è in ritardo. I tempi sono quelli che sono necessari”.

da QuotidianoSanità

Pubblicato da drsilenzi

Medico specialista in Igiene e Medicina Preventiva, PhD in Sanità Pubblica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore – Roma. Attualmente opera presso la Direzione Strategica dell'Agenzia di Tutela della Salute di Brescia ed è membro del Comitato Direttivo del Centro di Ricerca e Studi sulla Leadership in Medicina dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Dal 2014 riveste la carica di Vice Presidente Vicario della Società Italiana di leadership e Management in Medicina – SIMM (www.medici-manager.it).

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