Care Colleghe e cari Colleghi,
la Direzione Generale per l’Università, lo Studente e il Diritto allo Studio Universitario del MIUR ha trasmesso oggi al Consiglio Nazionale Studenti Universitari (CNSU) ed al Consiglio Universitario Nazionale (CUN), per l’acquisizione di un parere formale, una proposta di nuovo regolamento per l’accesso alle scuole di specializzazione di area medica. Si tratterebbe di una prima iniziativa del MIUR che andrebbe nel senso di accogliere le richieste del SIGM di adozione di una riforma del sistema formativo pre e post lauream in medicina. Tale proposta di regolamento, inoltre, rappresenta un riscontro concreto alle aperture dichiarate dal MIUR in risposta alle proposte del Comitato Pro Concorso Nazionale, che ha prodotto una sottoscrizione a supporto del cambiamento dell’attuale sistema di accesso alle scuole di specializzazione, che in taluni punti si presta a discrezionalità.
Diverse le modifiche proposte. La prima prova potrebbe essere basata su 85 quesiti a risposta multipla scelti da un archivio nazionale non noto (una prima parte, pari a 70, su argomenti caratterizzanti il corso di laurea in medicina e chirurgia ed una seconda parte, pari a 15, differenziata per tipologia di scuola). I titoli potrebbero essere valutati con l’attribuzione di un punteggio massimo fino a 15 punti, 10 dei quali sulla base del voto di laurea (punteggio ponderato in base ai percentili di distribuzione dei voti relativi al corso e ateneo di provenienza) e 5 in funzione degli anni impiegati per il conseguimento della laurea. Novità anche nella composizione delle Commissioni Locali, tre componenti delle quali potrebbero essere di nomina ministeriale. Infine, aspetto non secondario, la graduatoria potrebbe essere su base macroregionale o nazionale.
Si tiene a precisare la natura di proposta di tale regolamento, che quindi potrebbe essere soggetto a richieste di miglioramento. Non risulta possibile prevedere allo stato attuale i reali tempi di implementazione (ovvero se esso potrà entrare in vigore a partire dal corrente anno accademico), sia a causa dei tempi necessari alla formulazione dei pareri da parte del CUN e del CNSU (tale organi di pronuncerà a brevissimo sulla proposta), sia perchè non sono ancora noti tutti i passaggi tecnico-legislativi necessari all’approvazione del regolamento.
Il nostro Segretariato manifesta apprezzamento per una proposta che mira a valutare i candidati secondo parametri oggettivi e nel rispetto del principio della meritocrazia. Trattandosi però di un tema molto delicato, da cui dipende il futuro di migliaia di giovani aspiranti specializzandi, riteniamo doveroso analizzare nel dettaglio ogni singolo aspetto della nuova proposta di regolamento per l’accesso alle scuole di specializzazione col fine di individuarne le criticità per poi proporre eventuali modifiche tramite il nostro rappresentante in seno al CNSU e CUN, Dott. Carlo Manzi (Vice Presidente Nazionale del SIGM).
Tra le proposte di modifica che il SIGM intende da subito formalizzare, annoveriamo sin da subito la richiesta di garantire il diritto di prelazione dei contratti aggiuntivi regionali, finanziati sulla base del vincolo territoriale, per quanti risiedano nelle Regioni e nelle Province Autonome finanziatrici. Ciò per evitare il venir meno dell’impegno al finanziamento da parte delle Regioni e delle Province Autonome.
Il Segretariato Italiano Giovani Medici, consapevole del fatto che non esista un sistema di valutazione perfetto, vigilerà affinchè qualsiasi modifica apportata al regolamento in questione rispetti i principi che da sempre hanno contraddistinto il nostro operato: oggettività, merito e trasparenza.
Il Dipartimento Specializzandi del SIGM
info su www.giovanemedico.it
Caro Andrea aspettavo un tuo intervento su quanto è in discussione al CUN e al CNSU. Mi chiedo in base a cosa valuteranno i percentili del voto di laurea nel curriculum. Significa che i 110 di un Ateneo con media alta contano di meno? Conterà qualcosa il progress test?
Finalmente il concorso nazionale anche in Italia. Solo un appunto però agli addetti ai lavori… Non mi sembra giusta questa cosa dei percentili del voto di laurea..
Perché non è giusto per chi si laurea con il massimo in un’università privata (es. Cattolica, San Raffaele).. è vero che in alcune università ci sono più 110 e lode.
Ma avete pensato a quanto è più dura la selezione per entrare? Non sono forse bravi comunque (che erano entrati anche alla pubblica e hanno scelto la privata per il prestigio dell’università)??
Cioè se io prendo 110 e lode ma lo prendono in 10 su 15, non vale
Se gli altri prendono 110 e lode ma in quell’università lo prendono 5 su 15, quel 110 e lode vale. Non capisco
Ad esempio prendendo una realtà che conosco, Catanzaro, i 110 sono di meno, è vero.. ma anche i punteggi per entrare sono di meno. Conosco una ragazza che è entrata con 28 con i ripescaggi,.. 28 su 80.. SCANDALOSO, neanche la metà delle risposte esatte, neanche la sufficienza
A differenza di altre città, dove se non hai almeno 50 non entri neanche coi ripescaggi.
Non è giusto fare di tutte le erbe un fascio.
E’ vero che in alcune università ci sono voti più bassi. Semplicemente ci sono più capre.