Un farmaco in grado di aiutare un cuore infartuato a ripararsi da solo producendo nuove cellule cardiache: è quanto emerge da uno studio pubblicato su Nature da un gruppo di ricercatori dell’University College London (Regno Unito) guidati da Paul Riley.
Il nuovo composto, chiamato Timosina beta 4 (Tbeta4), è stato iniettato tutti i giorni, per una settimana, in topi cui è stato successivamente indotto un infarto. I ricercatori hanno poi dimostrato che in due settimane le cellule inizialmente dislocate sulla superficie esterna del cuore si sono spostate al suo interno, concentrandosi intorno al sito dell’infarto. Qui hanno cambiato forma e dimensione, differenziandosi in cardiomiociti e riducendo la cicatrice provocata dall’infarto. L’ipotesi è che Tbeta4 permetta la riattivazione di geni tipici delle cellule staminali, permettendo la sostituzione dei cardiomiociti irrimediabilmente danneggiati. “Abbiamo osservato un aumento della capacità del cuore di pompare sangue del 25%”, spiega Riley. “I pazienti con elevato rischio cardiaco – per familiarità o per sintomi – potrebbero assumere Tbeta4 per preparare il loro cuore ad autoripararsi in caso di infarto”.
Secondo Riley il farmaco ad uso preventivo sarà disponibile in dieci anni. Nel frattempo, un gruppo di ricercatori del Gladstone Institute of Cardiovascular Disease di San Francisco (California) guidati da Deepak Srivastava stanno sperimentando la somministrazione di Tbeta4 entro poche ore dall’infarto per aiutare il tessuto cardiaco a non morire.
di Silvia Soligon dal Sole 24 Ore Salute (30/06/2011)