“Come riformare le Specializzazioni”. Il Ministro Fazio a tutto campo da Cernobbio

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Revisione dei percorsi universitari.

In attesa del Workshop sulla riforma in programma a Roma il prossimo 9 Novembre (www.giovanemedico.it) il Ministro Fazio torna a parlare delle Scuole di Specializzazione. Snellimento ma anche revisione dei percorsi universitari. Per questo, ha annunciato Fazio, nel 2012 ci sarà un riassetto delle scuole di specializzazione medica sul quale si sta lavorando in collaborazione con il Miur. “Finora – ha detto – le scuole di specializzazione in medicina non sono state guidate dai bisogni reali, ma da altre logiche. Le Regioni ci hanno espresso le loro necessità per quanto riguarda le specializzazioni nei vari settori e sulla base di questi nuovi bisogni saranno assegnati i posti degli specializzandi. Nuove logiche di cui il Ssn si rende responsabile e garante”.
Il Ministero della Salute, di concerto con il Miur, sta inoltre lavorando ad una riduzione degli anni di specializzazione, in linea con quanto previsto dalla normativa comunitaria, ma anche ad una diversa regolamentazione delle aziende ospedaliero universitarie “il cui nodo cruciale è la tutela dei diritti di entrambe le figure”. “Il Miur – ha spiegato Fazio – ci ha inviato il suo articolato, per elaborare una nuova normativa che regoli i rapporti e le attività tra le aziende ospedaliere e le università. Questo in base all’applicazione della nuova riforma dell’università del ministro Gelmini”.
Altro obiettivo è la riforma degli Irccs “per chiarire quale sarà il percorso dei ricercatori”. “Siamo partiti con Genova e Milano perché lì ci sono più criticità, e poi estenderemo questo modello anche a tutti gli altri Irccs” ha aggiunto Fazio.

Ricerca e precariato. Da sciogliere c’è anche il nodo dei ricercatori italiani e il loro precariato, “figlio di promesse mancante fatte ai ricercatori, di ruoli che non c’erano”. “Oggi – ha detto il ministro – non abbiamo un’emorragia di intelligenze italiane, ma siamo in presenza di una normale mobilità nell’ambito della ricerca, che ha caratteristiche diverse da quelle di altri lavori, come i metalmeccanici, che non prevedono mobilità. Ma bisogna anche considerare che l’età media di un ricercatore è di 7 anni, è una professione che non si può fare per tutta la vita. Per questo servono delle regole chiare, in modo che i ragazzi sappiano cosa li aspetta e quale potrà essere il loro percorso professionale”. Ribadendo l’importanza di una risorsa come quella dei ricercatori, Fazio ha ricordato che sono in atto alcuni azioni per tenere collegati con l’Italia quelli che lavorano all’estero attraverso varie attività e progetti, anziché farli tornare: “Nel mio viaggio negli Usa di un paio di settimane fa – ha ricordato – mi sono accordato con il ministro della Salute americano per creare un network virtuale Italia-Usa per i ricercatori italiani che si trovano lì”.

Rapporti pubblico-privato. “Ripristino del finanziamento previsto nell’articolo 20 del fondo per l’edilizia sanitaria, revisione del project financing in sanità e defiscalizzazione”. C’è anche questo nel pacchetto di azioni presentate dal ministro a Cernobbio. “Mi auguro che il fondo per l’edilizia sanitaria venga ripristinato – ha spiegato – e di riavere norme per il project financing che non siano penalizzanti per il pubblico, come lo sono ora, e che non creino problemi alla programmazione regionale”. Problemi che, secondo Fazio, si possono risolvere con “incentivi alla defiscalizzazione”. E queste misure, ha annunciato il ministro saranno presentate nel maxiemendamento alla legge di stabilità. Ma il maxi emendameneto, ha aggiunto Fazio, deve arrivare in fondo, è per questo che “mi auguro che le decisioni politiche legate allo sviluppo del Paese prevalgano su scelte di tipo tecnicistico”.

Inappropriatezza e costi sono stati invece i temi toccati nel corso del VI Meridiano Sanità. “I cittadini sono più importanti dei soldi”, ha affermato Fazio, secondo il quale “è opportuno pensare alla reingegnerizzazione della salute per un percorso di assistenza completo”. Inoltre, “è compito della politica individuare ciò che non funzione e che può essere migliorato con poco”, ha detto il ministro osservando che “alcuni degli aspetti che soffrono i cittadini sono le code inutili, le liste di attesa per la diagnostica”.
Ma tra gli obiettivi prioritari c’è anche la redistribuzione delle rete ospedaliera, ma “non si può tagliare senza riorganizzare il territorio”. Un ruolo fondamentale, secondo Fazio, è inoltre rappresentato dall’associazionismo. “I Problemi della rete di emergenza-urgenza – ha poi osservato Fazio – non potranno essere risolte finché i medici di medicina generale non lavoreranno in équipe”.
Il ministro è intervenuto infine sui costi standard, un termine che, ha affermato, “ha generato equivoci e discussioni”. “Meglio sarebbe stato – secondo Fazio – parlare di appropriatezza da misurare con gli output di processo e con indicatori di soddisfazione e di esito. Queste però – ha concluso il ministro – non devono essere vissute come delle classifiche, ma come uno stimolo che costringe il manager a intervenire per migliorare”.

da QuotidianoSanità

Pubblicato da drsilenzi

Medico specialista in Igiene e Medicina Preventiva, PhD in Sanità Pubblica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore – Roma. Attualmente opera presso la Direzione Strategica dell'Agenzia di Tutela della Salute di Brescia ed è membro del Comitato Direttivo del Centro di Ricerca e Studi sulla Leadership in Medicina dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Dal 2014 riveste la carica di Vice Presidente Vicario della Società Italiana di leadership e Management in Medicina – SIMM (www.medici-manager.it).

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