Tbc al Gemelli, Consiglio di Stato “Test solo su bimbi nati nel 2011”

Accolti gli appelli contro l’ordinanza del Tar da parte di Regione Lazio e del policlinico romano. La decisione per verificare la presenza di tubercolosi nei neonati partoriti durante la permanenza dell’infermiera affetta

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Il Consiglio di Stato ha deciso che i test per verificare la presenza di Tbc nei bambini nati al Policilinico Gemelli di Roma durante la permanenza dell’infermiera affetta da tubercolosi siano effettuati solo per l’anno 2011, accogliendo cosi gli appelli contro l’ordinanza del Tar da parte di Regione Lazio e del Gemelli.

Il 29 settembre scorso il Tar del Lazio, accogliendo le richieste del Codacons, aveva ritenuto non motivato il fatto che si limitassero i controlli al 2011 poiché erano stati trovati ”numerosi casi di bambini nati anche nel corso del 2010 risultati positivi al test Tbc”. Contro questa decisione hanno fatto appello la Regione Lazio, con gli avvocati Giuliano Bologna e Rosa Maria Privitera, e il policlinico Gemelli, con gli avvocati Federico Tedeschini e Michele Damiani. Nella lunga ordinanza, la III sezione del Consiglio di Stato, presieduta da Pier Giorgio Lignani, partendo dal fatto che ad oggi, al Gemelli, risulta ”accertato un solo caso di infezione fra i bambini nati nel corso del 2011” e rilevato che nel frattempo ”sono stati effettuati numerosi test fra i bambini nati anche nel 2010 senza l’accertamento di altri casi di sicura contrazione dell’infezione”, ha ritenuto giusto modificare l’ordinanza del Tar ”nel senso che i test di controllo dovranno essere effettuati su base volontaria su tutti i bambini nati nei tre mesi antecedenti la data di nascita della bambina risultata certamente affetta da Tbc, e, nel caso fossero accertati ulteriori casi di positività, anche nei confronti dei bambini nati nei tre mesi precedenti l’ultimo caso d’infezione eventualmente accertato”. Il Cds ha sollecitato in ogni caso il Tar a disporre una tempestiva fissazione dell’udienza di trattazione del merito del ricorso.

“Il Consiglio di Stato conferma che gli atti messi in campo dalla Regione erano giusti e quindi finalmente arriva qualche risposta alle tante polemiche scatenate su un caso, che invece, avrebbe dovuto richiamare al senso di responsabilità da parte di tutti, come ho più volte detto in quei giorni”, ha commentato la presidente della regione Lazio, Renata Polverini. “Si conferma che la Regione, anche in quella scelta, ha messo in campo le giuste decisioni. Siamo soddisfatti, anche perché io non sono un tecnico ma lo staff della Regione, gli ospedali coinvolti e gli esperti che abbiamo consultato, ci avevano dato quelle indicazioni. Creare un allarmismo eccessivo sarebbe stato controproducente”, ha aggiunto. E sulle ultime indagini sul Gemelli, Polverini ha sottolineato che “io non lo so. Il Gemelli ha avuto da parte della Regione le indicazioni per arrivare a controllare tutto il personale e indicare un percorso anche per conoscere le cause che portarono a quell’evento. Ma li ci sono altri organismi che faranno chiarezza”.

Pubblicato da drsilenzi

Medico specialista in Igiene e Medicina Preventiva, PhD in Sanità Pubblica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore – Roma. Attualmente opera presso la Direzione Strategica dell'Agenzia di Tutela della Salute di Brescia ed è membro del Comitato Direttivo del Centro di Ricerca e Studi sulla Leadership in Medicina dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Dal 2014 riveste la carica di Vice Presidente Vicario della Società Italiana di leadership e Management in Medicina – SIMM (www.medici-manager.it).

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