Roma, 08 agosto 2011 – DI SOLITO LA PRESSIONE sono loro a misurarla, i medici. Di solito sono loro ad occuparsi degli altri. Per una volta invece lo scenario cambia. Per una volta anzi, per la prima volta in Italia, saranno i giovani dottori ad essere sotto osservazione. L’occasione è la “chiamata a rapporto” della categoria da parte dell’Ordine dei Medici di Ancona, che promuove un vero e proprio “censimento” degli iscritti, con lo scopo di conoscerli più da vicino.
DI INDIVIDUARNE I PROFILI PROFESSIONALI, ma anche – ed è qui la novità – di sondarne gli aspetti più legati alla sfera personale, alle aspettative, alle soddisfazioni o alle disillusioni di ognuno di loro. E sono ben 800 i medici contattati per partecipare all’iniziativa, selezionati tra coloro che hanno prestato il giuramento di Ippocrate negli ultimi dieci anni. Giovani professionisti cui l’Ordine ha dato appuntamento per intraprendere un dialogo costruttivo e per fotografare la realtà della professione in un momento congiunturale in cui essere medici – come ci insegna la cronaca di questi giorni – è tutt’altro che facile.
Durante questi incontri, a ciascun medico sarà infatti consegnato un questionario articolato in oltre 100 quesiti, le cui risposte confluiranno nella ricerca condotta in collaborazione con il Criss (Centro Interdipartimentale per la ricerca sull’integrazione socio sanitaria) dell’Università Politecnica delle Marche, che tra qualche mese consegnerà uno spaccato fedele della categoria e della qualità della vita lavorativa di chi opera nei reparti, in corsia tra i pazienti, negli ambulatori. Una ricerca che sicuramente porterà a fare delle riflessioni importanti sulla professione, su come essa realmente è e su come viene percepita.
Ed è notevole ma sentito l’impegno dell’Ordine dei Medici di Ancona che – dopo aver compiuto 100 anni appena pochi mesi fa – con questa iniziativa ha deciso di aprire una nuova fase, di maggiore vicinanza ai colleghi, nella consapevolezza che il medico non va lasciato solo. Specie se giovane e dotato di una esperienza ancora relativa.
Lo conferma il Presidente Fulvio Borromei che sottolinea: “Con questa ricerca vorremmo far emergere uno spaccato attuale e reale sulla condizione del medico in tutta la sua complessità. Quello a cui teniamo è pertanto offrire ai nostri iscritti un ambiente in cui crescere appropriatamente, soprattutto da un punto di vista umano”.
DUNQUE UNA RICERCA DALLA DUPLICE VALENZA: scientifica e umana, avviata nella certezza che mai come nel caso dei medici il grado di soddisfazione o insoddisfazione interiore è tanto importante quanto le capacità professionali per riuscire a svolgere adeguatamente il proprio compito, in un reparto o in un pronto soccorso, in uno studio o durante una guardia medica. Ora la parola spetta a loro.
I risultati dell’analisi confluiranno nella ricerca, condotta dalla professoressa Giovanna Vicarelli, del Criss (Centro interdipartimentale per la ricerca sull’integrazione socio sanitarie dell’Università Politecnica delle Marche) e verrano divulgati nei prossimi mesi. Tre gli ambiti di interesse sondati: sfera professionale, famiglia e rapporto con la categoria. Focale anche l’aspetto deontologico: consegnata a tutti i presenti la pergamena con il Giuramento di Ippocrate, regole che il giovane medico non deve dimenticare mai. Nella professione così come nella vita.
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