Roma – “Abbiamo apprezzato l’invito ricevuto dal Presidente Monti, con il quale ha nuovamente dimostrato un’importante attenzione alla nostra generazione. Come in occasione delle consultazioni per la formazione del Governo, abbiamo rappresentato al Presidente alcune delle preoccupazioni che assillano i giovani nel nostro Paese: la precarietà e l’incertezza previdenziale, l’aumento della disoccupazione giovanile, l’accesso al credito, la mancanza di un sostegno al reddito, i continui tagli al fondo per il servizio civile.
Abbiamo sottolineato con forza al Presidente la nostra volontà di collaborazione concreta sui temi, con la speranza che – superata l’emergenza di questa manovra correttiva – si debba velocemente avviare un processo di “concertazione” e di dialogo strutturato sulle politiche per i giovani, attraverso una agenda e degli strumenti chiari di consultazione. L’esigenza del Forum è che questo secondo incontro non serva ad una sterile passerella mediatica a cui non siamo interessati. Le priorità sono i temi e non le ricostruzioni fantasiose dell’incontro di questa mattina.
Tra le tante sfide che attendono l’Esecutivo in carica, la più ambiziosa ed urgente è quella di realizzare le tanto necessarie riforme che il nostro Paese attende da anni. Alcune di queste sono – a nostro parere – ambiziose ma necessarie: un sistema fiscale e di welfare che renda non da pazzi o da eroi farsi una famiglia e avere dei figli, un nuovo impulso agli strumenti attivi per l’accesso al credito e alla casa, provvedimenti contro il precariato giovanile, nuovo impulso alla ricerca e valorizzazione delle eccellenze scientifiche e culturali di questo Paese, equità sociale e qualità nel sistema educativo e formativo, sgravi fiscali per l’imprenditorialità giovanile e nel campo della “green economy”, liberalizzazione delle professioni, nuove politiche per l’inclusione sociale, legalità nelle istituzioni, riconoscimento delle competenze acquisite anche nell’educazione non formale.
Relativamente all’accesso alla casa, abbiamo proposto di implementare e estendere a tutti gli under 35 l’attuale fondo di garanzia per la prima casa, uno strumento a costo zero se si utilizzassero parte delle entrate derivanti dalla lotta all’evasione fiscale.
Restando convinti che l’autonomia abitativa sia sinonimo di emancipazione piena, abbiamo chiesto l’esenzione dal pagamento dell’ICI sulla prima casa per tutti gli under 35.
Denunciamo da anni la rottura del Patto sociale fra generazioni e siamo convinti che il principio guida sia l’equità generazionale. Ogni misura volta a riequilibrare in termini di equità il sistema pensionistico viene vista con favore, a condizione che tali provvedimenti portino ad una riforma che possa garantire a tutti i pensionati di oggi e di domani una vita dignitosa dopo anni di lavoro.
I giovani sono pronti a fare la loro parte: il tempo dell’attesa è finito, speriamo anche quello delle promesse.